Sentieri sotto la neve by Mario Rigoni Stern

Sentieri sotto la neve by Mario Rigoni Stern

autore:Mario Rigoni Stern [Stern, Mario Rigoni]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Letteratura e narrativa, Narrativa contemporanea, Guerra, Natura, Montagna, Racconti
ISBN: 9788858410523
Google: KckOAAAAQBAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2017-03-13T16:00:00+00:00


Miei signori, ascoltate qui rivolti,

batte l'orologio i suoi dodici colpi.

Fate attenzione alla luce e al fuoco,

che una sventura è questione di poco!

Detto questo ritornerà nell'ombra.

Nevicherà quella notte che appariranno i quattro ufficiali del 270 Reggimento imperiale di fanteria König der Belgier con sede a Graz. Attorno al fuoco che non si consuma ci sarà anche un signore anziano con la divisa di capitano del genio pionieri che si presenterà ai quattro salutando militarmente. Capirà dalle loro divise che sono della 6a Infanteriedivision, quella che ha tenuto il fronte più alto di queste montagne. Staranno a lungo, quella notte, a parlare delle loro avventure ai convenuti.

Il capitano ingegnere Anton Jacobi racconterà come hanno fatto, nell'estate del '16, a costruire la strada di arroccamento che saliva fino alle quote più alte, dopo che a causa della controffensiva su questo tratto di fronte e su quello russo furono costretti a ritirarsi su posizioni più facilmente difendibili: - Mi aveva chiamato il nostro comandante dandomi un mese di tempo per concludere i lavori. Dopo i primi calcoli dissi che mi occorrevano millesettecentotrentacinque uomini e tra questi almeno una compagnia di esperti minatori; e tanto esplosivo. Me ne assegnarono milletrecento. Lavorammo anche quattordici ore al giorno per trentadue giorni. Certe mattine l'acqua si cambiava in neve, piogge, temporali, frane. Abbiamo fatto esplodere migliaia di mine per sgretolare la roccia. Una compagnia fu colpita dalla diarrea, in un tratto esposto fummo sotto il tiro dell'artiglieria italiana...

Così racconterà il capitano Jacobi e gli altri assentiranno con il capo.

- Ma poi, - dirà un capitano con il distintivo dello Stato Maggiore, - venne quell'inverno con sette metri di neve. Era difficile far funzionare le teleferiche e tenere transitabile la linea d'arroccamento. Le truppe in prima linea vennero alleggerite e cinque battaglioni furono messi a spalare la neve dalle strade.

- Ricordo, ricordo tutto, - dirà l'ufficiale più anziano, un maggiore con l'ordine di Maria Theresia che gli pende dal collo, - quest'opera stradale l'avevamo dedicata all'arciduca Eugenio d'Asburgo, e proprio giù per questa strada abbiamo portato in spalle, fin dentro quest'Osteria, il nostro comandante tenente maresciallo Artur Edler von Macenseffy colpito a morte il 6 ottobre del '17. In una stanza qui sopra l'abbiamo vegliato noi quattro qui presenti in rappresentanza di tutta la 6a Divisione principe Schonburg, prima dei solenni funerali in Santo Stefano, a Vienna...

Mentre sottovoce e con solennità dirà questo, si farà largo una figura intabarrata: - Fatemi un po' di posto, ho freddo, - chiederà Carlo, il pastore che per tanti anni su questi alti monti ha d'estate condotto il suo gregge. I quattro ufficiali staranno zitti, come imbarazzati dalla sua presenza. - Dopo che voi siete andati via, nel '19, sono ritornato con le mie pecore, - dirà Carlo. - Ho trovato tanti rifugi dove poter comodamente dormire, strade, mulattiere selciate, vasche per raccogliere l'acqua; c'erano anche molti depositi di munizioni sparsi per le montagne, baracche e case; persino la chiesa tutta in tronchi che avete dedicato a Santa Zita, patrona della vostra ultima imperatrice.



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